/* '); /* ]]> */ ”Quando giù nel Tavoliere tutto arde la calura a Panni, sull’altopiano Pan - Monte Sario -, si gode la frescura“ *
 Già il titolo ci porta a pensare di un paese dove paesaggio incontaminato e tanta aria salubre si intrecciano fra loro creando un territorio da favola, un mondo affascinante.
A prima vista può sembrare un paese difficile eppure quei luoghi custodiscono autentiche riserve naturalistiche che meritano di essere visitate. Per questo armatevi di macchina fotografica e via, fra colline, boschi, ruscelli che saranno la scenografia del vostro vagabondare e godervi appieno il bel paesino di montagna che si chiama Panni in provincia di Foggia.
Godetevi le stradine del paese, gli uccelli, il verde, l’aria incontaminata a testimonianza di un territorio ancora sano. Alla fine, dopo tanto girovagare per il paese e fra queste bellezze naturali, un pò di relax sicuramente vi farà bene. Non aspettatevi grandi cose, ma parlate con la gente, entrate nei piccoli negozi, sedetevi sulle panchine della passeggiata del Castello, godetevi le prelibatezze della cucina locale. Guardate tutto l’insieme ed avrete in regalo la sensazione di aver scoperto un mondo sconosciuto e da favola riportandovi indietro nel tempo; visitate questa perla del Subappenino.
Una passeggiata nel bosco, in silenzio, riempiendosi i polmoni del profumo della resina dei pini, mentre la luce filtra tra i rami. Un pomeriggio di relax, sdraiate su un morbido tappeto di erba rivolgendo lo sguardo al cielo.
Da quanto tempo non ti concedi una pausa d’immersione nella Natura? Intanto chiudi gli occhi e non sarà difficile materializzare nella tua mente questi possibili scenari.
La sensazione che ne trarrai sarà d’immediato benessere, La Natura fa parte di noi, ma di cui ci siamo dimenticati.
Aristotele scriveva che “il medico cura, la Natura guarisce”
Panni vi aspetta con tutte le sue sagre, con tutti i suoi prodotti, con tutti i gioielli del suo territorio, con tutta la sua Natura. .
" quando giù nel Tavoliere delle Puglie tutto arde la calura, su a Panni, nell'altopiano Pan Monte Sario, si gode la frescura "

Dottore Alfonso Lapolla ‘r Furlian

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Ricevo e ben volentieri pubblico quanto ricedvuto qualche minuto fà dall’amico Alfonso Lapolla r’ Furlian da Prato:
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” Ho scritto due righe per ricordare un pannese conosciuto solo sei anni fa e di cui mi onoro di essere amico. Ciao. Alfonso
I miracoli di Skype
– Pietro, so Funzine….
– E mò che buò, quassope sono appena riuscito ad entrare, di nascosto, nella sala stampa occupata da Franceschiello de Salès (San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti…nota della direzione) e vigilata dall’Arcangelo Gabriele perchè volevo chiamare con Skype tutti i miei amici da qui e tu, invece, eri già in linea
Meno male che la sala stampa è vuota perchè il mio amico Pietro (San Pietro….ndr) ha chiamato a rapporto Franceschiello e a Gabriele l’ho distratto facendogli leggere tutte le copie del “Castello”. Ti devo dire, in verità, che ho cominciato a darmi da fare: tu pensa nu poche che sono riuscito a scavalcare in qauttro e quattr’otto tutti i giornalisti che facevano la fila per occupare il posto da Direttore e, da domani, occuperò, come tu sai per meriti acquisiti, la poltrona di Franceschiello (in pensione da domani ndr).
Lo sai che il mio telefonino non prende più la comunicazione? E’ peggio che a Panni.
– Pietro, ho provato ……
– Pensa che ho già in mente di dare una nuova sistemazione a questa sala e di dare alle stampe il giornale stampato in caratteri d’oro zecchino tanto qua è tutto aggratisse e di spedirlo in tutto il mondo per la fine di ottobre. Non ti anticipo le novità del calednario perchè quelle sono topsecreto…. ma dimmi che stai facendo?
– Vedi Pietro,….
– L’ultima volta che ho riempito la valigia e sono salito sul monte Sario, dopo aver svoltato a sinistra dopo il bivio di Orsara, mi sono beato dell’aria e dei paesaggi che attorniano il nostro paesino; ho salutato tanta gente che mi stima e mi ammira, ho goduto dei tramonti e, spesso, anche delle sue albe…Lo sai che mi piacerebbe che qualcuno che scrive in rime mi facesse rivivere intensamente quelle emozzioni ed ancora prometto, da quassope, che le pubblicherò sicuramente sul giornale. E tu ddiccille a tutti gli amici tuoi e raccomanda loro di continuare a parlare ed a scrivere di Panni finchè hanno fiato.
– Pietro, ma che c’entra….
– Alfò, si sempe sndrufulatore. Io sono sempre sveglio, il cervello non si stuta mai, stà sempe appicciate e mi ricordo anche quando ci siamo incontrati la prima volta. Tutto quello che succede a Panni l’ho registrato sul web e sulla carta. Il giornale è letto in tutto il mondo e tu lo sai che io ho gli indirizzi di tutti i pannesi sparsi nei quattro continenti. Tutto quello che succede a Panni è parte di me e con me lo porto sempre.
– Pietro, ma a Panni…..
– E mò che buò, staie ancora ddò? Ma che te si mpacciute? Skype comincia a fare i capricci…t’aggia lassa’…
– Pietro, ma a Panni….
– A Panni pe mò ho fatto mettere una lapide e ce sta scritte lu nnome mije…..
tu…tu…..tu….tu…..
E’ vero Pietro, se nessuno registra e scrive e racconta è come se i fatti non fossero mai successi e tu hai registrato e scritto tutti i fatti avvenuti a Panni con onestà intellettuale, senza mai mentire per puro oppurtunismo. Sei stato fedele a te stesso ed ai tuoi principi ed hai contribuito a soddisfare il desiderio di unità e di verità per tutti coloro che hanno a cuore lu Zitemelone.
Grazie Pietro, non ti dimenticheremo perchè continueremo a parlare sempre del nostro amato paesello.
PS. Aspettiamo il quarto numero del Castello, tanto è aggratisse “

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